01
Lug

Equo compenso per avvocati e liberi professionisti: la nuova disciplina

La Commissione Giustizia del Senato ha approvato in via definitiva il disegno di legge n. 2419 sull’equo compenso per le prestazioni professionali dei liberi professionisti; il disegno di legge passa quindi all’Aula del Senato per la definitiva approvazione.
Numerose sono le novità introdotte per la determinazione del compenso dell’avvocato (ma anche degli altri liberi professionisti). In particolare il disegno di legge, con l’intento di tutelare il diritto del professionista di ottenere un giusto ed equo compenso nei rapporti contrattuali che lo riguardano, prevede tra l’altro:
• la nullità di tutte le clausole che non prevedono un compenso equo e proporzionato all’opera prestata, precisando che sono tali le pattuizioni di un compenso inferiore agli importi stabiliti dai parametri ministeriali;
• sanzioni disciplinari a carico dell’avvocato che “accetta” un contratto/convenzione con il cliente che preveda un compenso difforme dai parametri;
• la semplificazione della procedura di recupero del compenso da parte dell’avvocato, prevedendo che, in alternativa alle procedure di cui agli artt. 633 e seguenti cpc e di cui all’art.14 d.lgs. n. 150/2011, il parere di congruità emesso dall’Ordine professionale sul compenso richiesto dal professionista, costituisce titolo esecutivo se il debitore non propone innanzi all’autorità giudiziaria opposizione ai sensi dell’art.702-bis cpc entro quaranta giorni dalla notificazione del parere stesso a cura del professionista. La stessa norma prevede espressamente che il giudizio di opposizione si svolge davanti al giudice competente per materia e per valore del luogo nel cui circondario ha sede l’ordine o il collegio professionale che ha emesso i parere di congruità sulla parcella.
• che qualsiasi accordo/convenzione cliente/avvocato che preveda un compenso inferiore ai valori parametrici, può essere impugnato dal professionista innanzi al tribunale del luogo ove il professionista ha la residenza o il domicilio a fine di fare valere la nullità della pattuizione e di chiedere la rideterminazione giudiziale del compenso.
Stante le riportate innovazioni per l’Avvocatura (e per i liberi professionisti) è auspicabile che il disegno di legge sull’equo compenso venga approvato in via definitiva dall’Aula del Senato.